Il personal trainer chiacchiera in palestra: l’ho denunciato, ora rischia grosso

I personal trainer non possono bighellonare in palestra. In caso di denuncia da parte di un cliente, rischiano grosso.

La palestra può diventare pericolosa per coloro che sono alle prime armi e non solo. Un attrezzo utilizzato nel modo scorretto, un carico eccessivo sul bilanciere, una storta, un colpo improvviso contro un macchinario. La figura dell’istruttore o personal trainer è fondamentale.

Ragazza si allena con il personal
Il personal trainer chiacchiera in palestra: l’ho denunciato, ora rischia grosso – iosud.it

Quante volte però si percepisce un atteggiamento superficiale da parte del personale? Chiacchierare in palestra, bighellonare e concentrarsi solo su pochi clienti (quelli simpatici) non è professionale e inoltre si rischia una denuncia. Legittima.

Gli istruttori non possono bighellonare in palestra

Parliamo di infortuni. L’art. 2051 del Codice Civile stabilisce che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. La materia che compete la norma è quindi molto ampia e non riguarda solo i macchinari, ma qualsiasi elemento sia presente all’interno della palestra. Per questo motivo è molto difficile che, laddove un cliente si dovesse fare male, i responsabili del centro riescano a provare di non aver ricoperto alcun ruolo nell’infortunio.

Ragazza chiacchiera con il personal trainer
Gli istruttori non possono bighellonare in palestra – iosud.it

Qualora, ad esempio, un neofita cada mentre cammina beatamente sul tapis roulant, è possibile comunque che quest’ultimo denunci il centro sportivo. È rilevante infatti il ruolo dell’istruttore o personal trainer. Le figure scelte dal proprietario della palestra per assistere i suoi clienti, oltre a concentrarsi sull’allenamento, devono garantire la loro sicurezza. Verificare che gli attrezzi vengano utilizzati correttamente e intervenire prontamente in caso di difficoltà.

Il compito di vigilare non si sposa con il chiacchiericcio e neppure con simpatie e antipatie rivolte a coloro che frequentano la palestra. In termini semplici: l’istruttore non può riservare maggiori attenzioni a un cliente piuttosto che a un altro, così come non può chiacchierare e distrarsi durante il suo turno di lavoro. Si tratta di un comportamento che, oltre a non essere professionale, non garantisce la sicurezza di chi frequenta la struttura. Se qualcuno si fa male, rischia grosso.

Qualora il cliente dimostri il nesso tra il suo infortunio e la negligenza del personal trainer, la palestra sarà tenuta a risarcirlo, sulla base della sentenza di un giudice. Servono però le prove: referti medici, foto, testimonianze di altri clienti che confermino la distrazione dell’istruttore oppure comunicazioni formali, inviate alla palestra, nelle quali si lamenta il comportamento poco professionale del personal trainer precedentemente all’infortunio.

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